Creato da aldo_caposaldo il 24/05/2006

ERRATA CORRIGE

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Messaggi di Ottobre 2006

8,5 cm x 5 cm 

Post n°124 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Ho finito le scuse plausibili per la mancanza di biglietti da visita. Nonostante ne riconosca la indiscussa funzione, i biglietti da visita scambiati in ambiti lavorativi mi hanno sempre fatto ridere: hai la tua business card? Oh si, eccoti la mia business card, mi lasci la tua? Oh si, eccoti la mia... e subito a spiare fuggevolemente chi possiede il biglietto più bello, come maschi nudi nello spogliatoio di una palestra.
L'altro pomeriggio all'incontro, da bravo sprovveduto, non me ne ero portati e la Pr di una agenzia di comunicazione mi ha guardato con la faccia pietrificata, ma gli angoli della bocca tradivano tutto il suo disgusto per il dover interagire con me. Allora oggi me li sono progettati con Photoshop e domani cercherò una tipografia che abbia delle carte eleganti, professionali e ricercate... perchè no, non si può stamparseli da soli a casa, la grammatura, la qualità della carta e i bordi tagliati con il cutter sul retro dell'album da disegno ti smascherano in meno di un secondo e dopo tutto è perduto: guardi orripilato la tua professionalità disintegrata sul pavimento e non ti resta altro che scappare a piangere nel cesso.

 
 
 

Il mio lavoro sono io

Post n°123 pubblicato il 29 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Oggi ho lavorato. Sul momento mi è parso di avere fatto un buon lavoro. Siamo usciti a prendere un aperitivo e poi ce ne siamo andati a cena tra le colline. Quando sono tornato a casa, prima di salire ho aperto la porta dello studio e ho dato un'occhiata alle tavole... era un lavoro ben fatto.

Ci sono tante difficoltà e anche momenti di sconforto, ma un lavoro che ti fa alzare volentieri la mattina per la gran voglia di compierlo si merita di essere amato.

 
 
 

Megan Mullally

Post n°122 pubblicato il 27 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Oggi me ne stavo spaparanzato al posto 57 della carrozza numero 4 dell'Eurostar Milano-Venezia
quando ho notato un ragazzo che aveva appeso vicino a sé un porta abiti di Barney's New York.
Lui non lo sapeva ma si stava portando in giro un pezzo di una delle mie battute di telefilm preferite, recitata da una signora che colleziona Emmy awards come io le multe per divieto di sosta:

Karen: Presto Jack, muoviti, andiamo...
Jack:   Non posso, sto lavorando... ma andiamo dove?
Karen: Da Barney, dobbiamo far licenziare la commessa... ha un dente grigio!

 
 
 

Donna benedetta

Post n°121 pubblicato il 27 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Stamattina mentre passeggiavo per Torino ho avuto un incontro ravvicinato con una zingara che, dopo essersi presa la mia elemosina, mi ha presagito il malocchio se non avessi fatto un rito propiziatorio stringendo in mano dieci euro. Una signora elegante con un cagnetto al guinzaglio, notando la mia civile riluttanza a riempire la vagabonda di calci nel culo fino a farla decollare, mi ha chiamato da poco distante Giovanni... Giovanni... mi si è avvicinata e mi ha preso sottobraccio dicendo che avevamo fretta e dovevamo assolutamente andare. Mi sono allontanato con la mia nuova amica e il mio nuovo cane Fuffi, siamo andati a prenderci un caffè in Piazza San Carlo.

Strani modi di socializzare in una grande città.

 
 
 

Lingotto Expo

Post n°120 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Il Salone del Gusto in un primo momento sembra il paese del Bengodi e questo primo momento per me è durato circa mezz'ora. Alla trentaduesima bancarella di delizie tipiche ho cominciato ad avvertire un senso di nausea che mi ha accompagnato per tutto il secondo padiglione, al terzo la testa mi girava per il caldo e alla fine un insopportabile odore di fritto e la gioiosa atmosfera da Oktoberfest mi hanno dato il colpo di grazia. Dopo essermi riavuto con una sigaretta nascosto nel parcheggio, abbiamo iniziato la riunione che era il motivo del mio viaggio, è stata lunga e ho dovuto inframezzarla con numerosi caffè giusto per riuscire ad avere cognizione di cosa stavo parlando con una certa continuità. Verso sera, tornando in stazione con l'autobus, ho ascoltato la conversazione di alcuni studenti della Facoltà di Biologia che progettavano un'estorsione attaccando la Romania con un esercito di insetti Foglia, sembra che questi si nutrano esclusivamente di rose e che proprio sulle rose si basi il principale giro economico di quel Paese... questo complotto sul momento mi ha affascinato ma probabilmente ero solo in piena digestione. Due comunque le cose positive: l'incontro è andato molto bene e nessuno ha preso le mie generalità quando mi sono tuffato a bomba in una mezza forma di Parmigiano Reggiano, da cui un serafico cameriere stava staccando scaglie talmente miscoscopiche da risultare offensive.

Sono rientrato a Milano fendendo il buio a trecento chilometri all'ora in sessantacinque minuti netti.
E domani si torna a casa.

 
 
 

Prima tappa

Post n°119 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

A Milano la gente viaggia in maniche corte, io nel perfetto microsistema del mio cappottino ero praticamente alle Maldive, in una manica ho sfiorato i quarantasei gradi.
Nel pomeriggio libero ho vanamente continuato la mia ricerca delle scarpe dorate, una commessa contrita mi ha detto di aver venduto l'ultimo paio proprio ieri ma ho compreso in un attimo che mentiva con l'unico scopo di innervosirmi. Allora ho provato qualche vestito e me ne sono uscito da un camerino con una maglietta a maniche lunghe che definirla attillata è un eufemismo, era una specie di decalcomania, se un pastore mi avesse preso in braccio e mi avesse dato una strizzata mi avrebbero applaudito come la più perfetta imitazione di sacca da cornamusa mai vista. Comunque le temperature mi sono avverse e domani a Torino avrò il mio classico abbigliamento sbagliato.

Voglia il cielo che dalle Alpi spiri un vento freddo.

 
 
 

Mini-riflessione

Post n°118 pubblicato il 23 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Ho in testa tante idee che scalpitano per uscire, come una donna che sta per partorire e sente i calci nel ventre. Tante idee e un problema... non trovo un ostetrico.

 
 
 

Vanità e vacuità

Post n°117 pubblicato il 23 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Giovedì ho un appuntamento di lavoro a Torino. Mi sono assurdamente messo in testa che il successo dell'incontro possa dipendere dal colore della mia faccia che in questi giorni ha una fredda tonalità invernale. Ragione per cui da domattina trasferirò il mio domicilio in una cabina abbronzante.

Quando amministratori delegati e direttori commerciali mi chiederanno di motivare la consistenza del mio progetto il mio sguardo forse annasperà nel vuoto... ma sorriderò perfettamente abbronzato.

 
 
 

Tranquillità

Post n°116 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Chissà… forse la vita è una disposizione mentale.

 
 
 

Inespanzione

Post n°115 pubblicato il 19 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Leggo che quando si ama si è indifesi. Cruda bestiale insopportabile verità.

 
 
 

Condizionale passato

Post n°114 pubblicato il 18 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Il condizionale passato è un tempo verbale che ha già ucciso l'azione. Ben diverso da quello presente in cui tutto è ancora possibile: io vorrei. Io vorrei, che bella speranza ingenuamente realizzabile!
Io avrei voluto...
Quante cose avrei voluto, pensando forse... un giorno.

Una più di tutte la avrei davvero voluta.

 
 
 

Il mio nuovo iPod

Post n°113 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Il mio iPod deve ancora nascere. Un uomo con un camice bianco ne preleverà uno da un deposito della Apple che immagino situato al limitare di un bosco e lo consegnerà ad una equipe specializzata che con una strana macchina, probabilmente al laser, inciderà sul suo dorso di alluminio metallescente la frase che ho scelto per lui... in quel momento diventerà il mio iPod. Poi verrà adagiato nella sua confezione e, addormentato, inizierà il suo lungo viaggio verso casa. La prima cosa che vedrà sara il mio viso di bambino sorridente, quando lo estrarrò con timorosa delicatezza dalla sua sottile placenta plastificata e subito comincerò a nutrirlo della mia musica...

Ecco... credo di avere offerto un perfetto esempio di come si possono sprecare parole.

 
 
 

Tornato

Post n°112 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Negli aeroporti londinesi le norme che riguardano i bagagli a mano sono molto più restrittive di quello che pensavo, oggi per esempio ho scoperto che un pacchetto di Vigorsol Air Action costituisce bagaglio a mano, una angelica addetta ai controlli mi ha buttato fuori dalla fila per tre volte di seguito finchè, a forza di infilare borse e sacchetti in altri sacchetti e borse, ci siamo accordati sul fatto che viaggiava la borsa e io ero il bagaglio a mano.

 
 
 

Accadimenti

Post n°111 pubblicato il 15 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Non amo mangiare il pesce e ho anche delle strane allergie ma ho inaspettatamente divorato un quintale di salmone crudo in un delizioso ristorante giapponese vicino alla Tate Modern, ora mi sto preparando a risalire il Tamigi per deporre le uova.

 
 
 

Pentimenti

Post n°110 pubblicato il 14 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Oggi la giornata è stata quasi riposante, siamo partiti con un programma molto leggero, leggasi quello che non abbiamo mai visto di Londra, leggasi: la National Gallery. Non avere ancora visitato la National Gallery per due che ormai battono il cinque anche alla commessa di "Pret a manger" all'uscita della metropolitana di High Street Kensington, è abbastanza grave e quindi oggi vi abbiamo posto rimedio. Ho un attimo di confusione tra l'ala della pittura dal 1250 al 1500 e il bookshop del piano terra, me ne sono reso conto quando ho creduto di avere acquistato un Van Eyck per sole dieci sterline, ma domattina tutto entrerà nelle caselle giuste. Nel pomeriggio sono tornato a prendere le scarpe d'oro, diciamo dalla parte opposta della città, e diciamo che qualcuno si era pure fregato quello che ormai consideravo il mio 44 personale. Ho vagato per qualche altro chilometro dissimulando delusione, poi ci siamo infilati nella metropolitana a Bond Street e sono riemerso per magia sul divano di casa. Ora sto osservando Stefano che sta involontariamente pattinando su una Hot Wheels lasciata in giro da suo nipote, ha appena provato ad eseguire un doppio Axel Paulsen... ma direi che non gli è venuto un gran bene.

 
 
 

Ripensamenti

Post n°109 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Mi sono provato un bellissimo paio di scarpe dorate, Stefano le ha guardate e io ho guardato lui, è passato nell'ordine dalla perplessità allo sdegno, all'imbarazzo, poi ha fatto un tuffo nell'impassibilità e si è rifugiato nel distacco, alla fine si è concesso un unico commento: sono sfacciate. Che potevo fare... me le sono sfilate e le ho rimesse a posto.
Ma domani le compro... d'altra parte anche Dorothy senza quelle scarpette rosse brillanti sarebbe stata solo una misera contadina dell'Arkansas.

 
 
 

Frammenti

Post n°108 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Sorvolando sul fatto che questo Apple non mi permette di scegliere il colore del titolo, Londra ci ha accolto con un sole tardo estivo, ragion per cui tutto quello che ho messo in valigia non risulta appropriato. Domani mattina per prima cosa devo acquistare un costume da bagno e farmi una lampada, certo affronterò la Central Line con minor disinvoltura ma almeno eviterò di collassare sulla banchina aspettando il treno per Tottenham Court Road. Abbiamo già avuto la malaugurata idea di entrare da Sainsbury's, il luogo più idiota dove perdere la testa, la gente di solito lascia interi stipendi nei negozi di Oxford Street, a me basta entrare in un qualsiasi supermercato. Non esiste piu la Vanilla Coke... qualcuno mi dirà che ci sono problemi più grandi, ma appunto per questo trovo sia meglio trastullarsi con quelli piccoli... sapere di poterli superare agilmente aiuta molto.

 
 
 

Preparativi

Post n°107 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Ogni volta che faccio la valigia posso stare certo che la vaga sensazione di stare dimenticando qualcosa si trasformerà, al momento meno opportuno, nella consapevolezza di averla dimenticata. La mia attenzione è talmente focalizzata sul ricordarmi biglietto e passaporto che glissa pericolosamente su tutto il resto, per cui mi sono trovato spesse volte a partire allegramente scordando scarpe, biancheria, rasoio, pantaloni, caricabatteria, chiavi e occhiali. L’ultima volta ho lasciato a casa maglietta e pantaloncini che uso come pigiama e ho dormito nudo con una cravatta legata a mo’ di fusciacca.
Ho anche provato la tecnica di portare il doppio di quello che mi serve fregandomene della franchigia, ma non funziona comunque: se porto sei paia di pantaloni allora dimentico le cinture, se porto dieci camicie nessuna si intona ad una delle otto giacche, se non dimentico nulla e tutti i capi si intonano fantasticamente regalandomi una invidiabile allure, allora ho dimenticato biglietto e passaporto.

Ora sto osservando la valigia vuota… non so come, ma i prossimi cinque giorni dovranno pesare solo dieci chili.

 
 
 

Una cosa che mi fa arrabbiare

Post n°106 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Sono andato al supermercato a fare una spesa velocissima, giusto tre cose che mi mancavano: il caffè, il pane e il sale fino. Poi ho aggiunto due litri di succo di frutta, del formaggio spalmabile e, vittima dell’acquisto di impulso, delle tavolette di cioccolata. Mi dirigo alla cassa in equilibrio precario perché sono senza carrello e sembra che il formaggio spalmabile abbia in antipatia il succo sul quale lo ho appoggiato, mi metto in fila e mi intrattengo nel mio passatempo preferito: farmi i fatti degli altri. Davanti ho sette persone e alla cassa c’è un bradipo in coma vigile con camice giallo e sopracciglia disegnate praticamente sulla fronte. Ad un certo punto arriva una signora vestita da cena di Ferragosto, sepolta sotto chili di gioielli finti, con in una mano una borsetta che una adolescente inquieta potrebbe acquistare al mercato e nell’altra un cartoccio di prosciutto, si dirige sicura verso il primo della fila e sfoderando un sorriso falso come la paccottiglia che sfoggia, chiede se può passare avanti, ha la mamma malata, l’auto in divieto di sosta, un'amica la aspetta per un caffè in centro e i piedi non le danno tregua, strizzati come sono in due décolleté zebrate sulle quali vorrei saltare a pié pari. La fulgida idiota evidentemente non ha l’intelletto necessario né per vestirsi, né per parcheggiare, né per capire che non sta passando davanti solo al primo ma anche a tutti gli altri.
Ora, io credo di non essere un attaccabrighe per natura, ma vedere saltare la fila è una delle tre cose che mi fanno uscire dai gangheri.

La ho costretta a chiedere il permesso a tutti quanti e quando, inviperita e umiliata, è arrivata a me la ho guardata negli occhi truccatissimi… e le ho detto no.

 
 
 

When you wish upon a star

Post n°105 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da aldo_caposaldo

Va bene, lo ammetto, a cinque anni sono crollato in lacrime perché avevano ucciso la mamma di Bambi. Ma trovarsi di fronte a dei veri e propri elogi funebri per l’ispettore Mauro Belli mi ha un po' confuso, sembrano sintomo di un preoccupante distacco dalla realtà. Non ho più l’età per credere alle favole, tra l’altro ieri sera guardando una stella ho espresso un desiderio, ma quella stronza vestita di azzurro non si è fatta vedere.

Starà piangendo davanti a Distretto di polizia.

 
 
 
 

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